Sapete che
cos'è un "desulfator"o "desolfatatore"?
E' un circuitino molto utile per riportare in vita un
accumulatore al piombo indebolito dalla solfatazione.
Ma la soddisfazione maggiore nell'uso di questo desulfator (per
la velocità del risultato finale) è proprio quando viene usato
con le batterie stilo (AA) al Ni-Cd, che non tengono più la
carica per la formazione di microcristalli, che causa il
cosiddetto "effetto memoria" e la riduzione della capacità delle
nostre batterie a stilo. Recentemente, ho collegato il desulfator
ad alcuni elementi Ni-Cd per un paio di ore ed ha riportato in
vita elementi quasi morti.
E cos'è la
solfatazione?
E' la conseguenza della reazione chimica di scarica
dell'accumulatore, dove il piombo spugnoso (Pb) ed il biossido di
piombo (PbO2), reagendo con l'acido solforico H2SO4, con il
procedere della scarica, si trasformano in solfato di piombo
(PbSO4). Tale strato di solfato di piombo è pressoché insolubile
in acqua e crea un vero e proprio isolamento tra le piastre della
batteria e l'elettrolita. Spesso il solfato di piombo si forma
anche per aver lasciato "riposare" per mesi l'accumulatore ed è
per questo che non si riesce più a ricaricare l'accumulatore e lo
rende debole e refrattario alla carica.
Ma il
desulfator che fà in pratica? Applicato ai morsetti
dell'accumulatore "stanco" per qualche ora (a volte giorni),
semplicemente scioglie i cristalli di solfato di piombo (PbSO4)
presente sulle piastre dell'accumulatore e lo rimette in
soluzione. Ovviamente il circuito deve essere usato SOLAMENTE se
l'accumulatore non è danneggiato ma solamente solfatato, se
l'accumulatore è guasto, in corto o con le piastre collassate,
non può fare miracoli nemmeno lui.
In giro per internet, ci sono molti link che ne spiegano vita,
morte e miracoli, uno dei migliori è lead-acid-battery-desulfation.
Di seguito lo schema che ho usato per autocostruire
il mio e le foto del mio "personal" desulfator adatto per
accumulatori da 12 Volt.
La corrente assorbita dal circuito si aggira sui 32-33 mA.
Modifiche:
Note operative e suggerimenti: basta semplicemente collegarlo all'accumulatore da 12 Volt "da curare" e il desulfator si auto-alimenta.
Nel caso l'accumulatore sia completamente scarico, per far funzionare il circuito, inizialmente è sufficiente collegare in parallelo anche un piccolo alimentatore da 12 Volt. Attenzione però che, quando il desulfator avrà cominciato a sciogliere il solfato di piombo e avrà nuovamente rese attive le piastre dell'accumulatore, ci sarà un forte assorbimento di corrente e rischierete di fondere il piccolo alimentatore, come stava per succedere a me!
Invece, per poter usare il desulfator con pochi elementi Ni-Cd (1-4 elementi), io metto in serie gli elementi Ni-Cd ad una batteria al piombo da 12 Volt: il circuito così com'è funziona tranquillamente fino ai 20 Volt, così il desulfator lavora sia con gli elementi Ni-Cd che con la batteria al piombo.
Attenzione: se lasciate il desulfator lavorare tutta la notte, è molto facile che le batterie Ni-Cd si scarichino del tutto e che la tensione della batteria da 12 Volt cominci a fluire al contrario all'interno degli elementi Ni-Cd, caricando di fatto al contrario gli elementi e rovinandoli. Per cui è il caso di monitorare, di tanto in tanto, la tensione degli elementi, quando arriva in prossimità dei 0 Volt o staccate il circuito, o invertite il verso dell'elemento, in modo che, se anche il verso della corrente è cambiato, l'elemento si carica con la tensione corretta e non inversa.